Si è concluso finalmente il calvario dell’Appuntato Scelto dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Cillo, accusato del reato di simulazione di infermità, aggravata dal grado rivestito.

La storia trae origine da una denuncia presentata dalla moglie del graduato che lo ha accusato di aver simulato uno stato di infermita’ in realtà inesistente al solo scopo di ottenere 4 giorni di riposo medico durante i quali, a detta della consorte, si sarebbe recato a Torino per seguire la propria squadra del cuore, la Juventus.

La prima sezione del Tribunale Militare di Roma, all’esito  dell’istruttoria  dibattimentale, ritenendo attendibili le dichiarazioni della moglie del militare, lo ha condannato alla pena detentiva di due mesi di reclusione.

In sede di appello, la Corte d’Appello Militare di Roma, ha invece riformato integralmente la sentenza di condanna pronunciata in primo grado, accogliendo le motivazioni difensive prospettate Nel corso del giudizio.

Nel caso di specie, la Corte ha ravvisato un errore di giudizio del giudice di prime cure posto che non potevano essere ritenute attendibili le dichiarazioni accusatorie della moglie del militare così come sempre sostenuto nel corso del Processo. In particolare avuto riguardo all’astio nutrito nei confronti del marito legato a motivi di gelosia.

La Procura militare di Roma ha inoltre inteso contestare l’ipotesi che il militare avrebbe avuto bisogno di 4 giorni di riposo medico per una semplice ipertensione arteriosa, ritenendo che per una simile patologia non occorre un periodo di riposo, ben potendo il militare prestare comunque il servizio cui comandato.

Fortunatamente di diverso avviso e’ stata la Corte d’Appello Militare di Roma che ha invece ritenuto di dover sconfessare il giudice di primo grado atteso che, come chiaramente evidenziato dal medico curante del militare nel corso dell’esame testimoniale, l’ipertensione in un soggetto oltretutto non nuovo a tale tipo di patologia, non può consentire lo svolgimento dei compiti propri di ciascun Carabiniere, imponendo al contrario, un necessario periodo di riposo onde evitare conseguenze dannose per la salute del militare.

Confermare la sentenza del giudice di primo grado avrebbe ingiustamente sanzionato un militare la cui unica colpa, se così la si può definire, sarebbe stata solo quella di soffrire di una patologia comune a diversi appartenenti alle forze dell’ordine, peraltro di recente riconosciuta  come dipendente da causa di servizio.

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