ROMA – Quattro finanzieri sono finiti a processo con l’accusa di corruzione per aver accettato cene di lusso, cellulari e regali da alcuni commercianti ambulanti in cambio di favori. Il caso, che coinvolge anche otto commercianti, ha portato alla condanna di altri tre militari per falso.

Secondo le indagini della Procura, il giro di tangenti sarebbe avvenuto tra il 2018 e il 2019 e avrebbe incluso regali di vario genere, come un iPhone X dal valore di 1.100 euro, una cena a base di pesce da 530 euro e persino una borsa da 300 euro destinata alla moglie di un finanziere. Le mazzette sarebbero state pagate affinché i militari chiudessero un occhio sulle irregolarità dei commercianti ambulanti.

Tra gli imputati figura Gregor Paparazzo, uno dei finanzieri coinvolti, il quale ha già visto cadere alcune delle accuse a suo carico. Tuttavia, il gup ha riconosciuto la validità dell’impianto accusatorio per altri imputati, tra cui Francesco Renda, Rosario Trovato e Giordano Di Gristina, arrestati nel 2020.

A incastrare i finanzieri sono state intercettazioni telefoniche in cui discutevano apertamente dei regali ricevuti. In particolare, un finanziere parlava con un amico della possibilità di acquistare un regalo per la moglie con i soldi ricevuti dai commercianti. Questa conversazione ha rappresentato una prova chiave nel processo.

Il caso ha sollevato preoccupazioni sulla corruzione all’interno delle forze dell’ordine, mettendo in luce il delicato rapporto tra controllori e commercianti. L’inchiesta, iniziata nel 2018, è stata ricostruita grazie a un’attenta analisi della Procura e potrebbe portare a ulteriori sviluppi giudiziari nei prossimi mesi.

Nel frattempo, la giustizia continua il suo corso, con gli imputati che dovranno rispondere delle accuse nelle aule di tribunale.


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